Molti già mi chiedono la data 2019 della terza edizione di “Paura sotto la pelle”. La risposta più sincera è “non lo so”: ancora non mi sento di affermare che ci sarà e nemmeno come sarà.
Il motivo non è uno soltanto: ambizione di dar vita a un nuovo e pirotecnico palinsesto e conseguente ricerca di finanziamenti, ma anche una professione “vera” che mi impegna sempre di più.
Gli spunti per una terza edizione non mancano e le adesioni illustri nemmeno. Per ora mi accontento di coltivare l’idea e di ricordare con pienezza il confronto stimolante cui, negli ultimi due anni, hanno preso parte oltre cinquanta super protagonisti della scena culturale crime.
Mi permetto un piccolo moto di orgoglio al pensiero di averli avuti con me e, insieme a loro, di aver dato vita a un format originale – l’analisi del meccanismo di generazione della paura nel lettore e nello spettatore – che molte primarie manifestazioni nazionali stanno riprendendo.